ARCHIVIO BIBLIOGRAFICO
FONTE BIBLIOGRAFICA
Sigla: citazione breve |
GERKE, FRIEDRICH Nuove indagini sulla decorazione musiva della chiesa ravennate di S. Apollinare Nuovo |
Descrizione |
GERKE, FRIEDRICH Nuove indagini sulla decorazione musiva della chiesa ravennate di S. Apollinare Nuovo / Friedrich Gerke. In: Felix Ravenna : Rivista di antichità ravennati, cristiane e bizantine, 1972, 3-4. - P. 113-210 |
Abstract |
Friedrich Gerke, dopo aver riportato l'ipotesi di Anton Baumstark relativa alla derivazione delle ventisei scene musive del ciclo cristologico di S. Apollinare Nuovo (493 - 526) dalla liturgia di Ravenna, in particolare dalle pericopi (brani delle Sacre Scritture inseriti nella liturgia della messa) che venivano lette nelle domeniche di quaresima, nei giorni della settimana santa e nel giorno di Pasqua, cerca di dare un giudizio sul significato iconologico di tali composizioni, dividendole in tre gruppi: guarigioni, prediche e parabole, scene sacramentali. L'autore afferma che le scene non hanno significato storico-biblico, ma sono trasferite nell'eternità della presenza reale di Cristo nell'ambiente della Chiesa e delle sue solennità liturgiche. Per i riquadri cristologici, su alcuni dei quali si sofferma in modo particolare, formula poi una legge normativa derivante dalla strutturazione parietale e dal sistema decorativo di tutta la basilica: il numero, la scena mediana e la strutturazione in quattro trilogie, due occidentali e due orientali, legate l'una all'altra, ma ognuna compiuta in se stessa (battesimale, delle parabole, della legge originaria, sacramentale). Gerke sostiene che per una giusta interpretazione dell'intero programma delle scene è fondamentale considerare come un'unità il ciclo della Vita e quello della Passione di Cristo. Dopo aver istituito un confronto oppositivo tra i mosaici di S. Apollinare Nuovo e quelli di S. Maria Maggiore a Roma, l'autore avanza delle ipotesi sulle scomparse decorazioni musive della basilica palatina teodericiana: sia quella absidale, a partire da quelle di S. Vitale e di S. Apollinare in Classe, sia quella della parete occidentale, della quale si è conservato solo il ritratto di Teoderico - Giustiniano. L'autore fornisce alcune indicazioni sul rapporto che intercorre tra la zona delle scene cristologiche e quella delle finestre, nonché sull'incerta identità delle trentadue figure biancovestite che occupano i registri mediani della parete settentrionale e meridionale. L'ultima sezione dell'articolo è dedicata ai registri inferiori ed alla loro posizione nell'ordinamento compositivo generale: l'autore illustra i mosaici attuali dal punto di vista iconografico ed iconologico, avanzando anche ipotesi su quelli precedenti all'epurazione condotta da Agnello tra il 561 ed il 568. |
BID |
RAV0099528 |