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Identification

Chiesa di San Salvatore in Chora, Istanbul - Cristo in trono - Teodoro Metochite

11 D 32 2 (+5)

Iconographic description

Al centro della lunetta campeggia Cristo in trono, con pallio e tunica color porpora, mentre regge con la mano sinistra un codex chiuso, riccamente gemmato; la mano destra è in atteggiamento benedicente; i piedi poggiano su un suppedaneo decorato con pietre preziose. Cristo ha il volto barbato e il capo circondato da un nimbo dorato crucisegnato. Il trono è gemmato, senza schienale, e su di esso giacciono due cuscini cilindrici di colori differenti. Ai piedi del Salvatore, a sinistra, è raffigurato Teodoro Metochite, quasi compresso nell’angolo, mentre offre il modellino della chiesa stessa (senza parekklesion) a Cristo, con entrambe le mani. Il suo ritratto è realistico: ha il volto barbato, con occhi piccoli e naso lungo, e veste alla moda "turchesca"; infatti, indossa un kabbadion o kaftan, ossia una ricca veste verde-azzurra ricamata con file orizzontali di foglie dorate e rifinita con cuciture ed orli d'oro. Inoltre, porta un alto e largo copricapo bianco con tre strisce verticali dorate (uno skiadeion, ossia una sorta di turbante, oppure un fakiolon); tali elementi sono in rapporto ai suoi titoli ed alla sua carica. Sia Cristo che Teodoro Metochite sono identificati da iscrizioni. Lo sfondo è dorato: le tessere sono disposte a forma di pelte, come nella scena di Deesis nella chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. La posizione del mosaico conferma la tradizione bizantina di collocare l’immagine del donatore sopra l’entrata della navata (UNDERWOOD 1966, The Kariye Djami, vol. 1, pp. 42-43; LAZAREV 1967, Storia della pittura bizantina, p. 358; BECKWITH 1967, L'arte di Costantinopoli, p. 95; MARINI CLARELLI 1990, Il monastero del Gran Logoteta, p. 17; CIMOK 1993, Chora mosaics and frescoes, pp. 14-15; SPATHARAKIS 1996, Studies in byzantine manuscript, pp. 216-217; CIMOK 1997, Mosaics in Istanbul, pp. 121-123; MANGO 2000, Chora, p. 38, p. 50; VELMANS 2006, L'arte monumentale bizantina, p. 243; DELLA VALLE 2007, Costantinopoli e il suo impero, p. 128; BISANZIO COSTANTINOPOLI ISTANBUL 2008, p. 191, 196).

Iconological description

La scena celebra e ufficializza l’opera di “rifondazione” da parte di Teodoro Metochite di un edificio di culto di pertinenza imperiale, in analogia con il mosaico della lunetta collocata sulla porta del vestibolo della chiesa di S. Sofia, che rappresenta la Vergine con il Bambino tra Giustiniano e Costantino che offrono, rispettivamente, i modellini della Grande Chiesa e della città di Costantinopoli (NELSON 1999, The Chora and the Great Church, p. 80).