PRESERVATION STATUS & RESTORATION

RESTORATION

Date

5. sec., seconda metà | 450 - 500

Reference to the part

cornice sottostante la lunetta del Buon Pastore; volte con relativi sottarchi dei quattro bracci dell'edificio.

Description

Si tratta di integrazioni a mosaico operati per l'insorgere di lacune della superficie musiva.

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Di tali risarcimenti, eseguiti a tessere, rimane traccia nella cornice a doppio cane corrente posta al di sotto della lunetta del Buon Pastore, nelle volte a botte dei quattro bracci dell'edificio (ampia zona di integrazione si trova localizzata nella volta meridionale con fiori stilizzati e nella volta occidentale con racemi di vite e profeti) e nei sottarchi (ampia zona di integrazione si trova localizzata nel sottarco occidentale con fiori tripetali) (RICCI 1930, Monumenti). Tali interventi si sono resi necessari in seguito a cedimenti della superficie musiva intervenuti probabilmente per problemi statici legati al fenomeno della subsidenza o per mancanza di adesione degli strati di sottofondo (RICCI 1914, Il Mausoleo di Galla Placidia).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (2)

PRESERVATION STATUS

Date

17. sec., seconda metà | 1650 - 1700

Reference to the part

lunetta del Buon Pastore, volta con racemi di vite e profeti nel braccio occidentale e orientale.

Description

Giovanni Ciampini individua nelle sue tavole alcune zone della superficie musiva che sul finire del 17. secolo risultavano prive del rivestimento a tessere: nella lunetta del Buon Pastore si tratta di una zona collocata in prossimità dei piedi del Buon Pastore e sotto la pecora posta a sinistra del medesimo; una lacuna si trova anche alla base della volta del braccio orientale e un'altra alla base della volta del braccio occidentale (CIAMPINI 1690, Vetera monimenta, tavv. LXVI, LXVII). Tavole simili a quelle del Ciampini sono riportate anche da Vincenzo Coronelli (CORONELLI 1975, Ravenna ricercata antico, tavv. [17], [18]).

RESTORATION

Date

1739

Description

Il Barbiani interviene rifacendo a intonaco dipinto porzioni della superficie musiva andate perdute (RICCI 1914, Il Mausoleo di Galla Placidia; GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici; RICCI 1930, Monumenti; IANNUCCI 1995, Per una storiografia dei restauri ravennati; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Le lacune della decorazione musiva sono colmate a intonaco dipinto; la traccia di questi rifacimenti pittorici si è persa nel corso del tempo e dei successivi restauri.

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (3)

PRESERVATION STATUS

Date

1774, ante

Description

Per l'elevato tasso di umidità presente all'interno dell'edificio i rifacimenti pittorici eseguiti poco tempo prima sono già macchiati e inscuriti; alcune zone di rifacimento pittorico sono andate perdute (RICCI 1914, Il Mausoleo di Galla Placidia; RICCI 1930, Monumenti).

RESTORATION

Date

1774

Description

L'intervento del Fefferi prevede il rifacimento a intonaco dipinto delle lacune della superficie musiva (RICCI 1914, Il Mausoleo di Galla Placidia; GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici; RICCI 1930, Monumenti; IANNUCCI 1995, Per una storiografia dei restauri ravennati; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Le lacune della decorazione musiva, già precedentemente risarcite pittoricamente, sono riprese a intonaco dipinto; la traccia di questi rifacimenti pittorici si è persa nel corso dei secoli e dei successivi restauri.

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (4)

PRESERVATION STATUS

Date

1869, ante

Reference to the part

intero complesso decorativo

Description

I mosaici appaiono deturpati da un consistente strato di sporco; i rifacimenti pittorici del 17. secolo sono, oramai perduti; altre zone della decorazione musiva sono crollate (è il caso della pecora posta all'estrema sinistra della lunetta del Buon Pastore di cui è venuta a mancare tutta la figura della pecora, ad eccezione della testa) (RICCI 1914, Il Mausoleo di Galla Placidia; RICCI 1930, Monumenti).

RESTORATION

Date

| 1869/07 - 1870/01, 1872/06 - 1872/10

Reference to the part

cupola con cielo stellato; lunetta del Buon Pastore; volte con relativi sottarchi dei quattro bracci dell'edificio.

Description

Il restauro di Felice Kibel ha comportato l'integrazione a mosaico delle zone lacunose e di quelle precedentemente risarcite ad intonaco dipinto, il consolidamento delle parti musive pericolanti e la pulitura. In base al preventivo stipulato all'inizio dei lavori il restauro doveva prevedere la stesura di circa 21 mq di mosaico in precedenza rifatto a pittura, il rifacimento di circa 2 mq di mosaico antico pericolante (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Kibel interviene rifacendo a mosaico la pecora all'estrema sinistra nella lunetta del Buon Pastore (ad eccezione della testa), compiendo però un evidente travisamento dell'iconografia: noncurante delle stampe del Ciampini e del Coronelli (CIAMPINI 1690, Vetera monimenta, tavv. LXVI, LXVII; CORONELLI 1975, Ravenna ricercata antico, tavv. [17], [18]) che mostravano la suddetta pecora sdraiata, il Kibel la esegue in posizione eretta. La ristrettezza dello spazio a disposizione lo obbliga a farla di dimensioni più ridotte rispetto alle altre e a modificare l'ambientazione paesaggistica circostante. Sempre nella lunetta del Buon Pastore interviene integrando a mosaico la parte bassa della veste del Buon Pastore, la parte bassa della pecora alla sua sinistra, l'ambientazione paesaggistica sottostante e parte dell'inferiore cornice a doppio cane corrente. Altre zone d'intervento del Kibel riguardano le fasce ornamentali, le volte con relativi sottarchi dei quattro bracci dell'edificio, la cupola con cielo stellato (RICCI 1914, Il Mausoleo di Galla Placidia; GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici; RICCI 1930, Monumenti; IANNUCCI 1995, Per una storiografia dei restauri ravennati; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).È noto che il Kibel conducesse le integrazioni a mosaico impiegando sia tessere di recupero che tessere nuove; nel caso dei fondi per attenuare l'eccessiva lucentezza delle moderne tessere d'oro era solito inframmezzarle con cubetti di pietra gialla, sasso dipinto, ceramica, mattone. La notevole diversità di materiale e l'eccessiva regolarità nell'alternanza di smalti e di materiali di altra natura determinano un fastidioso effetto a scacchiera. Per i sottofondi impiegava un impasto a base di gesso (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Per il consolidamento delle zone musive distaccate il Kibel ricorre all'applicazione di grappe di rame a chiodo e a T. Altra soluzione adottata è la demolizione delle zone pericolanti di mosaico originale, previa stesura di lucidi delle medesime, a cui fa seguito la loro ricostruzione riutilizzando le tessere antiche (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

pulitura

Description

Kibel conduce puliture drastiche eseguendo lavaggi con acido nitrico, seguiti dall'applicazione di una soluzione di potassa, con stesura conclusiva di olio di lino crudo (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (5)

PRESERVATION STATUS

Date

1892

Reference to the part

cupola con cielo stellato.

Description

Il 15 giugno 1892, a seguito della caduta di un fulmine che colpisce l'edificio, i mosaici della cupola subiscono danni (RICCI 1914, Il Mausoleo di Galla Placidia; RICCI 1930, Monumenti). Nella decorazione della cupola sono visibili anche delle zone dipinte ad olio (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici).

RESTORATION

Date

1892

Reference to the part

cupola con cielo stellato.

Responsible institution

Bologna, Ufficio Regionale per la conservazione dei monumenti dell'Emilia e Romagna

Management of the work

Raffaele Faccioli

Description

Il Novelli interviene a integrazione di lacune generatisi nella decorazione musiva della cupola (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

A integrazione della decorazione musiva della cupola sono impiegate tessere dorate eccessivamente lucenti da richiedere un ulteriore intervento pochi anni dopo (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (6)

PRESERVATION STATUS

Date

1900, ante

Reference to the part

cupola con cielo stellato; zona circostante le finestre; lunetta del Buon Pastore.

Description

La decorazione musiva della cupola presenta lacune di limitate dimensioni in corrispondenza dei chiodi di ferro applicati a sostegno degli strati di sottofondo che con il loro arrugginirsi hanno determinato la perdita di alcuni gruppi di tessere. Nella cupola si trovano ancora alcune zone risarcite a gesso e poi dipinte. Complessivamente si tratta di 15/16 zone, alcune delle quali di forma circolare con diametro di 20 cm (Carteggio Ricci Monumenti 1900, n. 382). Lacune si riscontrano anche intorno alle finestre dove cadute di tessere possono essere determinate dall'azione dell'acqua o da movimenti della struttura muraria (RICCI 1914, Il Mausoleo di Galla Placidia; RICCI 1930, Monumenti; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

RESTORATION

Date

1900/07 - 1901/12

Reference to the part

lunetta del Buon Pastore; volte con relativi sottarchi dei quattro bracci dell'edificio; zona circostante le finestre; cupola con cielo stellato.

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza per i Monumenti (dal 1897 al 1906)

Management of the work

Corrado Ricci

Description

L'intervento prevede il rifacimento a mosaico della pecora modificata iconograficamente dal Kibel, l'integrazione a mosaico delle lacune presenti nella superficie musiva, la pulitura (RICCI 1914, Il Mausoleo di Galla Placidia; GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici; RICCI 1930, Monumenti; IANNUCCI 1995, Per una storiografia dei restauri ravennati; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

pulitura

Description

Per la pulitura della decorazione musiva si interviene raschiando dapprima le tessere e successivamente applicando lisciva calda, soda, saponata, alcool e acquaragia (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Zampiga interviene sulla pecora all'estrema sinistra nella lunetta del Buon Pastore (ad eccezione della testa), emendandone l'iconografia e riproponendola in posizione sdraiata come nella versione originaria. La zona di intervento di Zampiga riguarda anche l'ambientazione paesaggistica circostante e parte della sottostante cornice a doppio cane corrente. Sempre a mosaico interviene anche a integrazione di alcune lacune nelle volte e nei relativi sottarchi dei bracci dell'edificio; su talune di queste zone era già precedentemente intervenuto Kibel. Sono integrate a mosaico anche le zone intorno alle finestre e le piccole lacune presenti nella decorazione della cupola; sempre nella cupola sono emendate alcune stelle troppo lucenti realizzate da Novelli (RICCI 1914, Il Mausoleo di Galla Placidia; GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici; RICCI 1930, Monumenti; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206). I risarcimenti dei mosaici vengono condotti con tessere fornite dalla ditta tedesca Puhl e Wagner e dalla società Venezia-Murano (Carteggio Ricci Monumenti 1900, n. 271; Carteggio Ricci Monumenti 1900, n. 281; GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (7)

PRESERVATION STATUS

Date

1968, ante

Reference to the part

cupola con cielo stellato; volta con fiori; volta con racemi di vite e profeti; volta con fiori stilizzati; lunette

Description

Nel corso di una periodica ispezione ai mosaici viene messo in luce un sensibile distacco degli intonaci di sottofondo della superficie musiva dalla muratura sottostante, fenomeno grave e molto vasto soprattutto nelle volte a botte dei bracci e nella cupola centrale. Questa tipologia di degrado potrebbe essere causa di cadute e crolli di buona parte della decorazione musiva (IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

RESTORATION

Date

1968 - 1978

Reference to the part

lunetta del Buon Pastore; volte con relativi sottarchi dei quattro bracci dell'edificio; lunetta del martirio di san Lorenzo; lunetta con cervi che si abbeverano; lunetta con apostoli; cupola con cielo stellato

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza ai Monumenti (dal 1907)

Management of the work

Ercole Checchi; Gino Pavan

Description

A partire dal 1968 inizia una campagna decennale di restauri ai mosaici di Galla Placidia diretta dalla Soprintendenza di Ravenna ed eseguita dal Gruppo Mosaicisti. Si deve principalmente provvedere al consolidamento della superficie musiva che a causa del parziale distacco dell'intonaco rischia di crollare.

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

Inizialmente viene adottata la metodologia già messa a punto nel 1939 per il restauro del battistero Neoniano dall'architetto Orlandini nell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Il sistema prevede il distacco di sezioni musive tramite il preventivo incollaggio di tele sovrapposte e la loro ricollocazione in situ sulla base di testimoni di riferimento, su un nuovo sottofondo composto di malta mista, calce e cemento Portland dotato di un reticolo metallico che ne favorisca meglio l'aggrappaggio. Fuori opera si esegue la liberazione degli intonaci dal retro delle sezioni. Nel corso del decennio 1968-1978 la tecnica subisce miglioramenti con l'adozione di tele più idonee, ma soprattutto con l'uso di calchi (prima in gesso poi in resina araldite e lana di vetro) capaci di mantenere la curvatura e la deformazione naturale delle porzioni di mosaico. Si giunge poi al graduale abbandono della rimozione delle tessere di bordo delle sezioni e all'individuazione di sezioni sempre più ampie, la cui curvatura e deformazione sono garantite dai calchi in resina, mentre perni di riferimento a vite in situ fissano lo spessore degli strati di allettamento e l'orientamento delle sezioni stesse (TEDESCHI 2000, Galla Placidia, p. 79). I lavori di restauro iniziano con le volte a botte dei bracci laterali e relative lunette e proseguono poi con la fase più impegnativa interessante la cupola. Nel 1968 si iniziano dunque i restauri della lunetta del Buon Pastore (6,24 mq distaccati) e della volta del braccio settentrionale (circa 15 mq distaccati) sulla base di un'indagine e di un rilievo preventivo delle superfici musive che presentano maggior distacco o che sono interessate da incrinature. Nel 1969 si prosegue con il restauro della lunetta opposta della relativa volta nel braccio meridionale, compresa la fascia con il meandro e del lunettoni con gli apostoli. La lunetta di san Lorenzo viene suddivisa in tredici sezioni e complessivamente si distacca una superficie di circa tre metri quadri. Una sinopia a motivi geometrici, tracciata sullo strato d'intonaco aderente alla muratura, viene recuperata sotto la parete inferiore della figura del santo. Altri distacchi riguardano la volta (per circa 13 mq), il meandro del sottoarco e circa 1 mq nei bordi. Le sezioni vennero ricollocate su malta cementizia (IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).Nel 1972, durante i restauri della volta a botte del braccio di ponente (e relativa lunetta) gli intonaci rivelano nuove sinopie, e le differenze dei sottofondi originali da quelli del restauro del Kibel. I lavori proseguono nel biennio 1975-1976 con il restauro del braccio di levante, dove vengono prelevati e conservati, per uno schedario di classificazione, gli strati di sottofondo nelle diverse sezioni distaccate.Nel 1977-1978 si esegue il restauro della cupola stellata. Inizialmente si vuole ridurre al minimo il numero delle sezioni musive da strappare, ma nel corso dei lavori viene constatato che il fenomeno di distacco del mosaico dalla muratura è troppo ampio e quindi si decide di strappare tutta la calotta. Dopo aver eseguito un dettagliato rilievo della superficie musiva e dopo aver posizionato e fissato i perni di riferimento per la ricollocazione delle sezioni, si procede al completo distacco delle ventisette sezioni in cui era stata suddivisa la superficie musiva. Vengono rilevate dai restauratori le posizioni dei numerosi chiodi arrugginiti e le aree interessate da precedenti restauri e si prelevano campioni degli impasti di sottofondo (IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

pulitura

Description

Per la pulitura della decorazione musiva si interviene raschiando dapprima le tessere e successivamente applicando lisciva calda, soda, saponata, alcool e acquaragia (GEROLA 1917, La tecnica dei restauri ai mosaici; IL MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA 1996, pp. 171-206).

PRESERVATION STATUS & RESTORATION (8)

PRESERVATION STATUS

Date

1999, ante

Reference to the part

Lunetta del martirio di san Lorenzo

Description

La superficie musiva è completamente ricoperta da un deposito superficiale incoerente di pulviscolo. La decorazione si presenta quasi del tutto integra, fatta eccezione per alcune lacune di poche tessere localizzate principalmente nella zona superiore della graticola. La zona con la raffigurazione del fuoco infatti si presenta con uno stato di conservazione meno soddisfacente rispetto al resto del mosaico. Si riscontrano alcune tessere mobili e alcune macchie di colore verde solo nelle tessere marrone-rosso, rosso e arancio, dovute all'alterazione del materiale costitutivo originale. In generale tuttavia i materiali vetrosi sono in buono stato di conservazione, tranne le tessere a lamina metallica dorata. Le malte di sottofondo originali sono sostanzialmente coerenti ma in alcune zone si sono verificati dei distacchi di diversa entità. Che sono stati distinti in profondi, medi e superficiali. I distacchi del primo tipo risultano essere abbastanza limitati rispetto alla superficie complessiva e sono localizzati immediatamente al di sotto della cornice superiore (sopra la testa del santo e alla sua destra) e in un'altra zona minima a destra della finestra. Più estesi sono i distacchi di media profondità che interessano gran parte della zona del fuoco e altri punti della figura del santo. I distacchi superficiali riguardano un'area mediamente estesa, nella graticola, nella cornice inferiore della finestra e in alcune parti della raffigurazione del santo. Lo stucco usato dal Kibel nel restauro ottocentesco presenta, invece, caratteristiche meccaniche inferiori per qualità, mentre la malta cementizia usata nel restauro degli anni settanta non è interessata da alcun fenomeno di degrado. L'opera è dunque in buono stato di conservazione in quanto l'ampio restauro del 1969 ha previsto la sostituzione di gran parte dei sottofondi originali. Infatti le uniche due parti allettate ancora su malta originale, come si desume dall'esame visivo, sono quelle raffiguranti la parte sinistra del fuoco e la parte superiore del corpo del santo.E' stato inoltre possibile individuare e verificare le cosiddette uniture, cioè quelle file di tessere che delimitano il perimetro delle sezioni da distaccare e che vengono provvisoriamente rimosse per poter eseguire lo strappo stesso con più facilità. Il degrado delle tessere a lamina d'oro riguarda il differente coefficiente di dilatazione termica dei due materiali costitutivi: vetro e metallo. Ciò provoca stress meccanico con conseguente possibile caduta della cartellina e successiva perdita della foglia metallica. Lo stato di conservazione può considerarsi mediocre poiché sono numerose le tessere che hanno perso parzialmente o totalmente la cartellina, creando così un degrado di tipo estetico derivato dalla minore luminosità della superficie dorata e di tipo materico legato alla mancata integrità della tessera. Sono presenti lacune di dimensioni medio piccole, soprattutto nella zona allettata su malta originale sottostante la finestra, posizione staticamente più a rischio in quanto le infiltrazioni d'acqua provenienti dalla pioggia battente hanno causato più velocemente la disgregazione della malta di allettamento delle tessere (TEDESCHI 2000, Galla Placidia, pp. 80-81).

RESTORATION

Date

1999 - 2002

Reference to the part

lunetta del martirio di san Lorenzo

Responsible institution

Ravenna, Soprintendenza ai Monumenti (dal 1907)

Management of the work

Anna Maria Iannnucci

Description

Nel 1999 gli allievi della scuola del mosaico di Ravenna, dopo aver verificato lo stato di conservazione dei mosaici di Galla Placidia, restaurano la lunetta raffigurante il martirio di san Lorenzo. Dopo la pulitura della tessere viene realizzato il consolidamento e l'integrazione delle lacune della superficie musiva.

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

consolidamento

Description

In seguito al rilevamento dei distacchi nelle zone ancora su mala originale, si è proceduto all'esecuzione di alcune prove di consolidamento. Le zone in cui si è deciso di iniziare sono state scelte in base all'entità del distacco: i primi interventi sono stati effettuati dove il distacco risultava profondo. In particolare l iniezioni sono cominciate nella parte più bassa del distacco, facendo in modo che il vuoto si riempisse dal basso evitando che la malta asciugasse prima del totale riempimento. L'operazione si è svolta nelle seguenti fasi:- ricerca di un'eventuale lacuna di una tessera nella zona interessata per l'introduzione del trapano manuale- foratura degli strati di malta con trapano manuale fino ad eventuale sfondamento indicante il livello al quale eseguire l'iniezione- pulitura del foro con acetone per favorire la penetrazione della malta all'interno- iniezione con siringa di malta idraulica PLM fino a rifiuto- tamponamento di eventuali fuoriuscite della malta- controllo dell'avvenuto riempimento del vuoto- eventuale ripetizione delle iniezioni fino a riempimento completoIl consolidamento delle tessere con lamina d'oro è avvenuto attraverso una capillare operazione eseguita con resina acrilica in concentrazioni diverse. Sulle tessere con cartelline completamente distaccate si è intervenuti con concentrazioni più elevate (Paraloyd al 10%), colando una goccia di resina sulla cartellina e sulla lamina e applicando una leggera pressione per favorire l'adesione delle due parti. La stessa concentrazione è stata utilizzata per isolare le lamine d'oro rimaste senza cartellina. Per le tessere con cartellina mobile è stata eseguita la stessa procedura utilizzando il Paraloyd in concentrazione minore, al 55, e iniettando nelle fessure presenti fra cartellina e parte metallica.Dopo un primo consolidamento generale si è saggiata nuovamente la superficie per intervenire dove questo non aveva dato l'esito sperato; la conclusione dell'operazione è avvenuta solamente dopo aver assicurato tutte le tessere d'oro (TEDESCHI 2000, Galla Placidia, pp. 82-84).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

pulitura

Description

Il deposito superficiale composto da polveri di varia natura, che copriva interamente la superficie musiva, è stato rimosso attraverso una prima spolveratura. Questa operazione ha evidenziato l'assenza di particolari tipi di sporco; dopo alcuni test di pulitura, utili per focalizzare sostanze e tempi di contatto, si è optato per impacchi supportati da polpa di carta fine con acqua demonizzata unita ad un tensioattivo.L'applicazione è avvenuta bagnando il mosaico e lasciando aderire alla superficie un velo di carta morbida, per evitare che il supportante penetrasse negli interstizi. Sulla carta è stato poi steso l'impacco. Dopo averlo ricoperto con carta di allumino, per aumentare il tempo di contatto, è stato lasciato agire per il tempo precedentemente testato; la rimozione è avvenuta rimuovendo l'impacco e lavando la superficie con acqua deionizzata e spazzolini morbidi (TEDESCHI 2000, Galla Placidia p. 82).

INTERVENTION

Title of the intervention carried out during restoration

integrazione / rifacimento

Description

Per le integrazioni delle lacune si è deciso di utilizzare tessere prodotte con materiali sintetici. Dopo vari studi ed esperimenti - condotti all'interno del cantiere - con diversi tipi di resine epossidiche ed inerti si è notato che il tipo di resina più idoneo era EPO-INJ caricata con silice micronizzata in rapporto 1:2 e con l'aggiunta dei pigmenti necessari per ottenere il colore delle tessere mancanti.Dopo aver preparato delle "pizze", queste sono state tagliate in tessere ed allettate su una malta composta da polvere di marmo bianca setacciata, carbonato di calcio, calce idraulica Lafrage e resina acrilica in emulsione acquosa diluita al 15%. Il risultato estetico-visivo di tale integrazione è stato complessivamente positivo, grazie alla capacità di questi materiali di riflettere la luce in maniera simile al vetro. Un altro vantaggio delle tessere in resina è la loro riconoscibilità da vicino e la perfetta mimetizzazione alla distanza dell'osservatore (TEDESCHI 2000, Galla Placidia, p. 84).