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Identification

Mausoleo di Galla Placidia, Ravenna - Lorenzo, santo

11 H (LORENZO) 6

Iconographic description

La scena risulta divisa in tre parti: un armadietto con i libri degli Evangelisti, una graticola con le rotelle, avvolta dalle fiamme ed un personaggio maschile. Guardando la lunetta dalla porta d'ingresso del mausoleo, troviamo a destra un personaggio maschile nimbato che reca, nella mano destra, una lunga croce che poggia sulla spalla e, nella sinistra, un libro aperto. Il personaggio, barbato, vestito di tunica e pallio a tinte chiare (bianco e grigio) ed in sandali, procede verso il centro della scena dove, esattamente sotto la finestra, i cui intradossi sono decorati da motivi fitomorfi, è una graticola a rotelle avvolta dalle fiamme. Sull'estrema sinistra è, invece, rappresentato un armadietto aperto, entro il quale sono dei libri, ben riconoscibili come quelli degli Evangelisti perché segnalati dai loro nomi. L'armadietto assomiglia quasi ad un piccolo tempietto pagano con il timpano, e presenta una ricca decorazione color oro e rosso.

Iconological description

Da tempo si discute sull'iconografia della scena e sul suo valore iconologico. Sante Ghigi, Giuseppe Bovini, Pierre Courcelle, Friedrich Wilhelm Deichmann, Paolo Lino Zovatto, Clementina Rizzardi (GHIGI 1910, Il mausoleo di Galla, pp. 83-87; BOVINI 1950, Il cosiddetto mausoleo di Galla, p. 51; COURCELLE 1968, Le gril de Saint Laurent, DEICHMANN 1974, Ravenna Haupstadt der spätantike, pp. 75-78; ZOVATTO 1968, Il Mausoleo di Galla, pp. 90-97; RIZZARDI 1993, Mosaici parietali di età placidiana, pp. 391-393) tra gli altri, interpretano il personaggio come il martire romano san Lorenzo, così devoto a Cristo, del quale porta la croce, da accettare il proprio martirio sulla graticola. Infine, Enrico Bottini Massa (BOTTINI MASSA 1911-1912, L'Apocalisse nei musaici, pp. 38-39) ritiene si tratti dell'Angelo apocalittico visto da san Giovanni (Ap. 14, 6-7). Per Otto Nordström (NORDSTRÖM 1953, Die Kappelle der Galla, p. 16) il libro nelle mani del personaggio maschile sarebbe, invece, un quinto libro evangelico apocrifo da gettare nel fuoco. Effettivamente, l'iconografia del libro nelle mani del personaggio nimbato è molto simile a quella dei libri evangelici dell'armadio, che pure sembra presentare il medesimo nastro rosso. Infine, Filippo Filippini e Werner Seston (FILIPPINI 1923, La vera interpretazione, pp. 187-212; SESTON 1945, Le jugement au Mausolèe, p. 47) credono che si tratti di Cristo che nel momento del Giudizio Universale reca nelle Sue mani il libro nei quali sono i meriti e i demeriti dei vivi e dei morti. Qualcuno ha dubitato della graticola con le ruote come strumento di martirio, addirittura Filippini vi riconosceva il carro del sole. Secondo Guglielmo Cavallo (CAVALLO 1983, Le sedi della cultura, p. 38) la presenza di un libro aperto, nelle mani del personaggio maschile, e chiuso, nell'armadietto, sono da interpretare il primo come strumento di lettura e l'altro come oggetto di identificazione religiosa. Infine, benché non sia attestato tale culto a Ravenna, Gillian Mackie (MACKIE 1990, New light on the so-called Saint Lawrence, pp. 54-59) riconosce nel personaggio maschile san Vincenzo di Saragozza il quale, come san Lorenzo, fu diacono e condannato alla graticola e alla successiva scorticazione sotto Diocleziano. I libri dentro l'armadietto si ricollegherebbero ai suoi libri segreti che i suoi persecutori costrinsero a bruciare, non essendo riusciti a farlo parlare nemmeno sotto tortura.