OBJECT
OBJECT
Definition
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decorazione musiva parietale
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Identification
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complesso decorativo
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Name/Dedication
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decorazione musiva parietale della Rotonda di S. Giorgio
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SUBJECT
SUBJECT
Identification
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Rotonda di San Giorgio, Salonicco - Decorazione musiva parietale
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Iconographic description
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I mosaici si dividono in tre gruppi: quelli delle nicchie con volta a botte che collegavano l'interno della rotonda con l'ambulacro; quelli delle lunette d'illuminazione posti alla base della cupola; quelli della cupola. I mosaici della cupola sono articolati in tre zone: in basso, si trovano le raffigurazioni di santi martiri sullo sfondo di tempietti stilizzati. Soltanto tre delle otto ampie nicchie conservano la decorazione musiva. Gli archivolti delle lunette d'illuminazione presentano disegni geometrici: l'arco della finestra è circondato da una cornice musiva dorata. Le volte delle finestre, alla base della cupola, sono caratterizzati da motivi geometrici e floreali leggeri e colori tenui che vanno dal verde foglia al verde giallastro, dal rosa al giallo, su un fondo bianco: tali mosaici sono simili a quelli di Santa Costanza a Roma. Originariamente la cupola era interamente coperta, per tutta la sua ampiezza, di splendidi mosaici snodati su tre grandi fasce sovrapposte, fino a concludersi allo zenit dove si trovava entro un grande clipeo la figura di Cristo trionfante sulla morte. La zona musiva dei martiri è la parte più ampia della superficie a mosaico della Rotonda: è formata da otto settori della larghezza di 9 metri ciascuno. Ricche bande ornamentali formate da infiorescenze sovrapposte (foglie d'acanto), disposte sugli assi delle lunette d'illuminazione, dividono e scandiscono questi grandi settori musivi. Dei settori, sette sono interamente o parzialmente conservati e rappresentano fantastici edifici, davanti ai quali stanno ritti in atteggiamento orante grandiose figure di santi: sopra l'apertura che conduceva all'abside doveva essere situato un ottavo riquadro, ora perduto. Appaiono quattro versioni architettoniche diverse e di queste quella settentrionale è ripetuta in quella meridionale, e quella occidentale presumibilmente nel riquadro orientale, ora perduto. In ogni riquadro compare una complessa struttura architettonica; di fronte agli edifici si collocano i martiri, in numero di due o tre in ogni pannello, in rigida posizione frontale (CATTANI 1972, La rotonda ed i mosaici di San, pp. 41-118).
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GEOGRAPHICAL AND ADMINISTRATIVE LOCATION
SPECIFIC LOCATION
Typology
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chiesa
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Denomination
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Rotonda di S. Giorgio
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Address
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Kalamaria, Via Egnazia
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Notes
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La Rotonda di S. Giorgio, situata presso il muro orientale della città, a nord dell’arco di trionfo romano e della porta Cassandreotica, appartiene al grande complesso edilizio fatto costruire dall’imperatore Galerio nei primi anni del 4. sec. E’ collegata al palazzo e all’arco di Galerio da una monumentale strada a colonnato: probabilmente, la funzione originaria della Rotonda è quella di sala del trono, il centro del palazzo di Galerio, oppure di sala di culto e insieme da mausoleo. Alla fine del 4. secolo, o agli inizi del 5., l’edificio diventa una chiesa cristiana di palazzo, probabilmente per volere di Teodosio il Grande: proprio a Salonicco, infatti, Teodosio pubblica l’editto che dà carattere ufficiale al simbolo di Nicea, proclamando il Cristianesimo l’unica religione dello Stato. In quell’occasione, la Rotonda viene allargata, aprendo le nicchie su un ampio deambulatorio anulare. La chiesa viene decorata con mosaici. Dopo il 10. secolo, le parti superiori del coro, dell’abside e dell’arco trionfale, così come una parte della cupola, crollano, probabilmente per un terremoto. Nel 1591, la chiesa entra in possesso del turco Hortadji Suleiman Effendi, appartenente alla confraternita dei “dervishes halvetis”, e viene utilizzata per i riti religiosi musulmani; il livello del pavimento interno dell’edificio viene alzato.
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LOCATION AND PROPERTY DATA
Original location
CHRONOLOGY
GENERAL CHRONOLOGY
SUPPORT
SUPPORT
Typology
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fisso
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Material
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struttura muraria
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Notes
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La struttura muraria della cupola, ove si trovano parte dei mosaici della Rotonda, è formata da mattoni di colore rosso scuro che misurano 5 cm di spessore per 40 cm di lunghezza e 30 cm di larghezza. Sono questi i materiali da costruzione di sicura fattura Teodosiana (fine 4. - inizi 5. secolo). Per quanto riguarda i mosaici delle volti a botte delle nicchie , questi rivestono strutture probabilmente dell'originaria costruzione dell'edificio, di epoca galeriana (inizi 4. sec.), formate da una tessitura muraria mista, composta da mattoni intercalati da elementi lapidei di colore grigio bluastro (CATTANI 1972, La rotonda ed i mosaici di San).
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SUBGRADES
SUBGRADES
Reference to the part
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rivestimento musivo delle volti a botte sud-est e ovest
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Total number
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3
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Notes
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Si veda: KOURKOUTIDOU 2005, Η πρωτη φαση των εργασιων, pp. 447-456.
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LAYER
Layer
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primo
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Color of the whole
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rosato
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Nature of the mixture
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a base di grassello
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Aggregate
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mattone macinato
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Notes
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La quantificazione degli aggregati è la seguente:mattone macinato 15%;sabbia 10%;paglia 0,5%
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LAYER
Layer
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secondo
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Color of the whole
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rosato
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Nature of the mixture
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a base di grassello
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Aggregate
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mattone macinato
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Notes
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I frammenti di canne arrivano a 5 cm di lunghezza.
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LAYER
Layer
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terzo
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Notes
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Non sono note indicazioni sulla caratterizzazione della malta di questo strato. Presumibilmente si tratta di un impasto a base di legante aereo (calce) privo o con una presenza minima di aggregati.
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SUBGRADES (2)
SUBGRADES
Reference to the part
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rivestimento musivo della volta a botte sud
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Total number
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3
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Notes
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Si veda: KOURKOUTIDOU 2005, Η πρωτη φαση των εργασιων, pp. 447-456.
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LAYER
Layer
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primo
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Color of the whole
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rosato
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Nature of the mixture
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a base di grassello
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Aggregate
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mattone macinato
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Notes
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La quantificazione degli aggregati è la seguente: mattone macinato 15%; sabbia 10%; paglia 0,5%
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LAYER
Layer
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secondo
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Color of the whole
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bianco
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Nature of the mixture
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a base di grassello
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Aggregate
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paglia
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Notes
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La presenza di paglia in questo strato è stata quantificata all'1%.
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LAYER
Layer
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terzo
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Notes
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Non sono note indicazioni sulla caratterizzazione della malta di questo strato. Presumibilmente si tratta di un impasto a base di legante aereo (calce) privo o con una presenza minima di aggregati.
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TESSERAE
TESSERAE MATERIAL
Material
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vetro a foglia metallica
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Color
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oro
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Typology
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artificiale
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Use method
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E' impiegato prevalentemente come colore dei fondi e di alcune lumeggiature delle parti figurative e decorative.
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TESSERAE (2)
TESSERAE MATERIAL
Material
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vetro a foglia metallica
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Color
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argenteo
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Typology
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artificiale
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Use method
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E' impiegato come colore del fondo della nicchia sud e come lumeggiatura di alcuni particolari nel resto della decorazione musiva.
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TESSERAE (3)
TESSERAE MATERIAL
Material
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non identificato
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Color
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rosso
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Typology
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non identificata
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Use method
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Impiegato prevalentemente per definire alcune parti delle decorazioni.
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Notes
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Presumibilmente questo colore è ottenuto impiegando un materiale vetroso.
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TESSERAE (4)
TESSERAE MATERIAL
Material
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non identificato
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Color
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verde
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Typology
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non identificata
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Use method
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Impiegato in diverse tonalità
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Notes
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Presumibilmente questo colore è ottenuto impiegando un materiale vetroso.
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TESSERAE (5)
TESSERAE MATERIAL
Material
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non identificato
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Color
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blu
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Typology
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non identificata
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Use method
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Impiegato in diverse tonalità
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Notes
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Presumibilmente questo colore è ottenuto impiegando un materiale vetroso.
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TESSERAE (6)
TESSERAE MATERIAL
Material
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non identificato
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Color
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giallo
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Typology
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non identificata
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Use method
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Impiegato in diverse tonalità
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Notes
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Presumibilmente questo colore è ottenuto impiegando un materiale vetroso.
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TESSERAE (7)
TESSERAE MATERIAL
Material
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non identificato
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Color
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nero
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Typology
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non identificata
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Use method
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Impiegato prevalentemente per le iscrizioni
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Notes
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Presumibilmente questo colore è ottenuto impiegando un materiale vetroso.
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TESSERAE (8)
TESSERAE MATERIAL
Material
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non identificato
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Color
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bianco
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Typology
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non identificata
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Use method
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Impiegato in modeste quantità
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Notes
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Presumibilmente questo colore è ottenuto impiegando materiali di diversa natura, vetro, marmo e pietre.
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TESSERAE (9)
TESSERAE MATERIAL
Material
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non identificato
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Color
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grigio
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Typology
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non identificata
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Use method
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Impiegato in diverse tonalità
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Notes
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Presumibilmente per questo colore sono stati impiegati materiali vetrosi.
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TESSERAE (10)
TESSERAE MATERIAL
Material
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non identificato
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Color
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rosa
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Typology
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non identificata
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Use method
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E' impiegato in diverse tonalità, prevalentemente per la resa degli incarnati delle figure
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Notes
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Presumibilmente questo colore è ottenuto con pietre calcaree di varie sfumature.
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TECNIQUE
TECNIQUE
Reference to the part
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intero manufatto
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Denomination
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opus musivum
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Method
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diretto
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PRESERVATION STATUS & RESTORATION
RESTORATION
Date
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1889
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Reference to the part
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cupola centrale
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Description
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Nel 1889 si documenta un intervento di integrazione pittorica realizzato per mano dell’artista S. Rossi che si occupa di reintegrare diverse lacune del tessuto musivo riscontrabili alla base della cupola. Di tali ridipinture si conservano, attualmente, alcuni frammenti nella sezione est della cupola (KANONIDIS 2003, Preservation of the mosaics at the rotunda).
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PRESERVATION STATUS & RESTORATION (2)
PRESERVATION STATUS
Date
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1952, ante | 1952
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Reference to the part
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intero complesso decorativo
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Description
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Le superfici musive della Rotonda di S. Giorgio di Salonicco si presentano in precarie condizioni di conservazione, in particolare per quanto riguarda l’aspetto della pulitura delle superfici. Le stesure musive si presentano oscurate da spessi strati di sporco accumulatosi, principalmente, in conseguenza dell’utilizzo di lampade ad olio poste al di sotto di esse (CATTANI 1972, La rotonda e i mosaici di San Giorgio).
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RESTORATION
Date
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1952 - 1953
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Reference to the part
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intero complesso decorativo
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Responsible institution
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Thessaloniki Ephoreia of Byzantine Antiquities
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Management of the work
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Zachariou F.
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Description
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Dal 1953 si avviano importanti lavori di restauro dei mosaici della Rotonda di S. Giorgio di Salonicco. I lavori comprendono il consolidamento, l’integrazione e, in particolare, una energica pulitura delle superfici musive (CATTANI 1972, La rotonda e i mosaici di San Giorgio).
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PRESERVATION STATUS & RESTORATION (3)
PRESERVATION STATUS
Date
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1978, ante | 1978
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Reference to the part
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intero complesso decorativo
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Description
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In conseguenza del terremoto del 1978 si intraprendono numerose verifiche dello stato di conservazione dei mosaici della Rotonda di S. Giorgio di Salonicco a cui fanno seguito importanti lavori di restauro. Lo stato di conservazione delle stesure musive è in condizioni fortemente precarie, si evidenziano numerosi distacchi di media e grande entità della malta di allettamento. Nella cupola, in alcune aree, i distacchi possono arrivare anche a 2, 3 cm di profondità. Particolarmente danneggiata risulta essere la muratura delle volte a botte. Analogamente, le decorazioni musive si presentano in pessimo stato di conservazione (KOURKOUTIDOU 2005, Η πρωτη φαση των εργασιων).
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RESTORATION
Date
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1978 - 1994
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Reference to the part
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cupola centrale, volta a botte settentrionale, volta a botte meridionale, volta a botte orientale
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Description
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Importanti lavori di restauro delle stesure musive della Rotonda di S. Giorgio a Salonicco vengono avviati dopo i danneggiamenti registrati a causa del terremoto del 1978. Si procede con estensive opere di consolidamento e pulitura dell’intero apparato decorativo. Parallelamente si lavora al consolidamento statico della struttura dell’edificio. Ad essere interessate dal restauro sono le decorazioni musive delle tre volte a botte (nord, sud, est) e la parte centrale della cupola (KOURKOUTIDOU 2005, Η πρωτη φαση των εργασιων).
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INTERVENTION
Title of the intervention carried out during restoration
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consolidamento
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Description
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Le operazioni di consolidamento delle stesure musive si svolgono mettendo in opera differenti metodologie operative. In alcune aree, interessate da distacchi di minore entità, dopo l’applicazione di strisce di garza (disposte orizzontalmente e verticalmente) al fine di proteggere il mosaico, si procede mediante iniezioni di colla a base di caseina dal retro della muratura, eseguite con siringhe da 20 a 60 ml. Nei casi di maggiore distacco è esercitata una pressione sulle stesure musive per facilitarne l’adesione. In altre aree si procede mediante il distacco e ricollocamento delle stesure musive. Queste operazioni interessano, per la maggior parte, aree collocate nelle vicinanze delle grandi fratture e lesioni della decorazione musiva e della muratura. Quest’ultima è debitamente ripristinata prima che si proceda al ricollocamento della sezione. Nelle volte a botte si procede, invece, in via esclusiva, mediante la tecnica del distacco e ricollocamento a causa di alcuni specifici problemi che non rendono possibile la scelta delle iniezioni di legante, tra cui la possibilità dell’esplosione delle stesure musive e l’eccessiva profondità della partitura muraria (oltre i 6 m). Si procede nel modo che segue.Preliminarmente si realizza un dettagliato rilievo fotografico e topografico e si stabiliscono le sezioni in cui dividere il mosaici, quindi si applicano sulla superficie musiva tre strati di garza e uno di cartone, al fine di evitare la perdita di tessere durante l’operazione. Il mosaico viene complessivamente suddiviso in 256 sezioni dalle dimensione approssimative di 50 X 70 cm. Il distacco avviene fissando dei perni in corrispondenza dei margini delle sezioni che vengono liberati dal tessuto e dalla malta in modo da favorire il taglio delle sezioni.Una volta distaccate, le sezioni vengono adagiate su strutture in legno che ripetono la curvatura della volta. Le operazioni vengono condotte mantenendo i mosaici all’interno della chiesa in modo da garantire costanti condizioni ambientali (temperatura e umidità).Da ogni sezione vengono rimossi i tre strati di malta nella parte retrostante e vengono ripuliti gli interstizi in una prima fase con punteruolo e, infine, con strumenti dentistici quali il trapano. Vengono controllate tutte le tessere e fissate quelle in precarie condizioni di adesione. Successivamente alla riparazione della muratura, si stende una nuova malta di allettamento rinforzata mediate l’applicazione di perni in titanio e si procede alla ricollocazione delle sezioni musive.Nella volta sud il consolidamento interessa anche le cartelline delle tessere a lamina d’argento (KOURKOUTIDOU 2005, Η πρωτη φαση των εργασιων).
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INTERVENTION
Title of the intervention carried out during restoration
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integrazione / rifacimento
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Description
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Tra i principali interventi di integrazione e rifacimento delle lacune condotti durante i restauri degli anni 1978 - 1992 vi è quello di rimozione della malta di colore rosso-scuro, utilizzata in occasione dei restauri del 1952 - 1953 per ricoprire le lacune musive, sostituita con una di nuova fattura di colore rosso-ocra (KANONIDIS 2003, Preservation of the mosaics at the Rotunda, p. 405).
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PRESERVATION STATUS & RESTORATION (4)
PRESERVATION STATUS
Date
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1995
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Reference to the part
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intero complesso decorativo
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Description
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La verifica dello stato di conservazione delle stesure musive della rotonda di S. Giorgio a Salonicco condotta all’avvio delle campagne di restauro 1995 - 1999 mette in evidenza come alcune delle soluzioni adottate negli anni precedenti si rivelino scelte non adeguate. In particolare le iniezioni di colla a base di caseina in qualità di consolidante mostrano tutta la loro precarietà, soprattutto a causa della diminuzione del volume che tale preparato subisce durante la presa. Le problematiche che maggiormente interessano la buona conservazione dell’edificio riguardano l’eccessivo livello di umidità. Tale condizione è causa di problemi quali l’erosione degli strati di sottofondo e delle malte di allettamento, l’erosione delle tessere musive e il distaccamento delle cartelline di vetro delle tessere metalliche in oro e argento (KANONIDIS 2003, Preservation of the mosaics at the Rotunda, p. 404).Molte delle lacune musive presentano intonaci di integrazione in condizioni particolarmente danneggiate. Alcuni, risalenti ai restauri degli anni 1952 - 1953 si presentano molto duri e colorati. Altri, risalenti agli anni 1981 - 1994, sono a base di calce a tinte neutre e, in alcune aree, dipinti. Tali intonaci si presentano lesionati, in stato di disgregazione e caratterizzati da craquelures (BAKIRTZIS 2005, Η συντηρηση των ψηφιδωτων τησ ροτοντασ).
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RESTORATION
Date
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1995 - 2007
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Reference to the part
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cupola centrale, volta a botte occidentale
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Description
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Negli anni tra il 1995 e il 2007 si realizzano diverse campagne di restauro ai mosaici della Rotonda di S. Giorgio a Salonicco, nell’ambito del 2nd Community Support Framework.I lavori di restauro condotti in questi anni si pongono come inevitabile continuazione delle campagne realizzate a partire dal 1978 e riguardano specificatamente la parte bassa circolare della cupola centrale e la volta a botte ovest.Tali lavori hanno come obiettivo primario quello di consolidare il più stabilmente possibile le malte di allettamento dei mosaici e le sottostanti murature. Si attua una rimozione meticolosa delle precedenti azioni conservative e dei restauri estetici. Non solo, al fine di ridurne l’impatti visivo, si sostituiscono gli intonaci colorati di precedente applicazione e si procede, infine, alla pulitura delle stesure musive (BAKIRTZIS 2005, Η συντηρηση των ψηφιδωτων τησ ροτοντασ; BAKIRTZIS, A short report on the conservation).
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INTERVENTION
Title of the intervention carried out during restoration
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consolidamento
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Description
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Se le operazioni di consolidamento della muratura con gli strati di sottofondo e di questi tra loro vengono eseguite nelle campagne di restauro dal 1996 al 1998 ancora mediante l’iniezione di colla di caseina, dal 1998, abbandonato questo composto, si utilizza il legante idraulico Ledan TB1. Tale materiale è compatibile con la colla a base di caseina e non soggetto al degrado biologico di quest’ultimo, si caratterizza per una presa notevolmente più veloce (4 o 5 ore) e subisce una diminuzioni di volume minima durante la presa. Inoltre, eventuali macchie di Ledan TB1 al di sopra di tessere musive possono essere pulite molto più facilmente di quelle dovute a colla di caseina. L’ultimo strato di malta viene invece consolidato mediante l’applicazione di Primal AC33, usato anche per rinforzare l’aderenza del tessuto musivo alla malta di allettamento sottostante.Il consolidamento delle singole tessere vede un cambio di metodologia operativa analogo al consolidamento degli strati di sottofondo. Fino al 1998 il consolidamento avviene come segue. Dopo la rimozione della malta disgregata si applica una nuova malta per colmare la lacuna causata dalla rimozione e quindi si inserisce la tessera nella sua sede. Questa modalità operativa presenta numerosi svantaggi. I tempi di lavorazione particolarmente lunghi. La distruzione delle malte originarie che in alcuni casi conservano l’impronta della tessera e il colore originario. L’inconveniente di creare una disomogeneità di colore delle stesure di malta, data la difficoltà di accordare le nuove malte con quella antica. A partire dal 1998 si procede diversamente. Dopo aver pulito l’impronta delle tessere con aria compressa, si applica come collante il Primal che viene steso sia nell’impronta sia nel retro della tessera. Si posiziona la tessera nella sua sede e vi si applica sopra del nastro adesivo per un tempo di 24 ore affinché ne assicuri la presa.Le cartelline delle tessere in lamina metallica vengono fissate con Paraloid B72 (BAKIRTZIS 2005, Η συντηρηση των ψηφιδωτων τησ ροτοντασ).
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INTERVENTION
Title of the intervention carried out during restoration
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pulitura
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Description
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Le operazioni di pulitura vengono condotte meccanicamente con l’ausilio di bisturi e spazzole, in modo tale da rimuove ogni residuo di caseina sulla superficie delle tessere e negli interstizi e con un limitato uso di acqua per non aggravare il problema dell’umidità. Vengono inoltre rimosse le stuccature che oscuravano singole tessere o piccole aree di mosaico. Per l’eliminazione di alcune tinte a base acquosa, stese durante i restauri del 1984, e del deposito di sporco superficiale causato dall’inquinamento atmosferico si ricorre all’impiego di sapone e spazzolini (BAKIRTZIS 2005, Η συντηρηση των ψηφιδωτων τησ ροτοντασ, KANONIDIS 2003, Preservation of the mosaics at the Rotunda, p. 405).
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INTERVENTION
Title of the intervention carried out during restoration
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integrazione / rifacimento
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Description
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Gli intonaci di diversa composizioni, danneggiati e tra loro disomogenei, che andavano ad integrare molte delle lacune musive sono stati sostituiti con intonaci di nuova fattura al fine di ridurne l’impatto visivo ed eliminare le differenze tra i diversi restauri storici (BAKIRTZIS 2005, Η συντηρηση των ψηφιδωτων τησ ροτοντασ; BAKIRTZIS, A short report on the conservation).
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DOCUMENTARY & INFORMATIVE SOURCES
BIBLIOGRAPHY
BIBLIOGRAPHY
BIBLIOGRAPHY
BIBLIOGRAPHY
BIBLIOGRAPHY
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